All’opzione Balogun non ho mai creduto. I motivi sono stati esposti nel mio precedente editoriale.(https://www.ilbiscionenerazzurro.it/2023/08/09/l-inter-al-bivio-d-attacco/)
L’Inter ha condotto – fino a questo momento – un mercato importante. Risolto il dilemma portiere con gli innesti di Sommer e Audero, due prime scelte, i nerazzurri possono vantare il centrocampo più completo della Serie A. Ai tre – potenziali – titolari Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan si sono aggiunti Frattesi e Samardzic, due alternative di lusso. Asllani ha un anno di esperienza in più e rappresenta uno dei profili più interessanti nel suo ruolo. Cuadrado è più di un’alternativa a Dumfries.
La domanda da porsi è una: con l’attuale rosa a disposizione, Inzaghi ha l’obbligo di vincere lo scudetto? No secco. Manca un tassello in difesa e l’attacco, così com’è, non è ai livelli dello scorso campionato. Partiamo dalla difesa. Darmian e Acerbi sono due garanzie ma la carta d’identità non concede sconti a nessuno. Un anno in più, dovendo giocare tre competizioni, si farà sentire a meno che i due non occultino un loro ritratto in soffitta ed emulino Dorian Gray. Difficile. Ecco perché il solo Bisseck – a cui bisognerà concedere il giusto tempo di adattamento al calcio italiano – non può bastare. Considerando anche Bastoni e De Vrji, una squadra che gioca col 3-5-2 non può non avere almeno sei difensori di un determinato livello.
Ma è l’attacco a preoccupare. Di Thuram ho detto e scritto. Il calciatore mi piace – l’ho seguito con estrema attenzione in Bundesliga – e possiede ampi margini di miglioramento. Ha bisogno del naturale e fisiologico periodo di ambientamento alla Serie A, dunque non è giusto pretendere la luna sin dalle prime partite. Lautaro Martinez è una garanzia mentre Correa non ha purtroppo confermato in nerazzurro quanto di buono fatto vedere con la maglia della Lazio. Le ultime voci di calciomercato sussurrano il nome di Arnautovic.
Con il gigante austriaco, Correa, Thuram e Lautaro Martinez non possiamo pretendere da Inzaghi lo scudetto della seconda stella. Arnautovic è un eccellente calciatore, ha carisma, fa reparto da solo ma rappresenta un’alternativa a quella prima scelta che, almeno fino ad oggi, non è arrivata. Ha 34 anni ed è una scelta del «qui ed ora». Non si può parlare di futuribilità. C’è poi il Bologna che, giustamente, ritiene il calciatore fondamentale per i suoi obiettivi e pretende – altrettanto giustamente – una cifra elevata per privarsene. La Gazzetta dello Sport scrive di una prima offerta nerazzurra di 8 milioni con annesso Stefano Sensi mentre Il Corriere dello Sport di 20 milioni. L’Inter dovrebbe, nella migliore delle ipotesi, sborsare una cifra vicina ai 10 milioni per acquistare sì un ottimo calciatore che però – c’è sempre un però – ha 34 anni e vanta solo 5 presenze in Champions League, 3 nelle qualificazioni alla Champions League e 8 in Europa League, la cara e vecchia Coppa UEFA.
Meglio puntare con decisione su Taremi. L’attaccante del Porto ha 31 anni, un contratto in scadenza nel 2024 ed una valutazione di circa 30 milioni. Difficilmente il Porto, nonostante il legame con l’attaccante sia prossimo alla scadenza, abbasserà le proprie pretese. Può permettersi anche il lusso di perderlo a zero anche se questa è un’ipotesi abbastanza remota. Il calciatore è di quelli che fanno reparto da solo, è abile nel far salire la squadra ed ha confidenza con il gol.
Non a caso fa gola al Tottenham che lo ha individuato per il dopo Kane. Taremi ha esperienza internazionale – è stato uno dei protagonisti dell’ultima edizione della Champions League con il Porto – e consentirebbe ai nerazzurri di proseguire nel percorso di crescita internazionale. L’Inter per accaparrarselo deve pigiare sull’acceleratore. Al calciatore piace – eccome – la Premier League ma l’Inter, a differenza del Tottenham, ha un asso nella manica: la partecipazione al massimo torneo europeo.
Con Taremi, Thuram, Lautaro Martinez e Correa – se esce El Tucu può tornare Alexis Sanchez – Inzaghi avrebbe l’obbligo di puntare allo scudetto? Si secco.