Uno rappresenta la torta, l’altro la ciliegina. Lukaku e Dybala, a voi l’Inter.
Lukaku, back to the future. Colpo di genio di Beppe Marotta, vicino a riportare in nerazzurro un calciatore ceduto solo un anno prima per una cifra record. Lukaku è finito al Chelsea per 115 milioni di euro, Marotta prova a riprenderselo in prestito oneroso. Quindici milioni e il gigante belga può tornare nella squadra con cui ha raggiunto l’apice in carriera. Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione. Aveva ragione Monicelli, Marotta avrebbe certamente fatto parte degli Amici suoi.
Dybala, chapeau. La Joya è stata bloccata da tempo. Marotta si è infiltrato nelle crepe del rapporto tra Dybala e la Juventus e lo ha corteggiato come si fa con un artista del pallone. Dybala ha classe, colpi straordinari che aiuteranno l’Inter a crescere in Italia e in Europa. Marotta ha cavalcato il desiderio di rivincita che covava in Dybala, quello stesso che animava il dirigente nerazzurro al termine del suo rapporto con la Vecchia Signora. All’ombra della Mole sono in tanti a rimpiangere Marotta, in tanti rimpiangeranno Dybala.
La torta e la ciliegina. Lukaku è la torta, l’ha dimostrato due stagioni fa quando, a suon di reti decisive, ha condotto l’Inter verso la conquista del diciannovesimo scudetto. Ha le spalle larghe per caricarsi il peso dell’attacco dell’Inter. Dzeko ha fatto bene ma il gigante belga, per movenze e profondità, è un altro tipo di calciatore. Inzaghi gongola, gusta la torta e assapora la ciliegina. Dybala ha caratteristiche per sposarsi bene con Lukaku e con Lautaro. El Toro sarà contento, i suoi partner saranno straordinari. Merito di Marotta, il più bravo di tutti, il dirigente che riesce a far coesistere i concetti di competitività e sostenibilità finanziaria. Lukaku e Dybala, a voi l’Inter.
