Riportatelo a casa

Riportatelo a casa
Riportatelo a casa

Cara Inter, ti scrivo. Cominciamo così, prendendo spunto da una delle tante celebri canzoni del compianto Lucio Dalla, per introdurre quella che più che una opinione rappresenta un vero e proprio desiderio. Riportatelo a casa.

The best. Stiamo parlando, per chi ancora non l’avesse compreso, di Romelu Lukaku, uno dei centravanti più forti del panorama calcistico mondiale. Ventinove anni compiuti il 13 maggio, due trascorsi in nerazzurro prima dell’addio con direzione Chelsea. Il fumo di Londra non cancella il gustoso arrosto di Milano condito da 72 presenze e 47 gol. Nonostante una stagione con più ombre che luci, Lukaku ha messo lo zampino nella storia recente del Chelsea realizzando uno dei due gol con cui i Blues hanno liquidato il Palmeiras e si sono laureati campioni del mondo per club.

Ritorno al futuro. Lukaku ha preferito ascoltare il canto delle sirene della Premier League per poi accorgersi che, forse, in Serie A non si stava così male. Da tifosi abbiamo compreso, ci siamo rimasti male, da addetti ai lavori abbiamo razionalizzato le emozioni e siamo andati avanti. Siamo convinti che se Lukaku avesse a disposizione una DeLorean e le competenze del professor Emmett Brown, per tutti “Doc”, tornerebbe indietro a quel pomeriggio di un anno fa per cambiare il corso della storia.

Strada complessa. Al Chelsea sta bene, la Premier League è il campionato più importante del mondo, ma le sensazioni provate con la maglia nerazzurra sono state uniche, forse irripetibili. La trattativa non è semplice. Lukaku potrebbe tornare all’Inter con la formula del prestito e con un ingaggio ridotto. Stiamo sognando? Forse. Ma è bene ricordare le parole del poeta statunitense Carl Sandburg: nulla accade se non è preceduto da un sogno. Cara Inter, ti scrivo. Ma sì, cominciamo così, prendendo spunto dal genio di Lucio Dalla. Cara Inter, ti scrivo. Romelu Lukaku ci ha fatto innamorare. Non è semplice, questo lo sappiamo, ma sai quanto sarebbe bello. Riportatelo a casa.

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