Tutti in fila per Bastoni. Il classe ‘99 nerazzurro è finito nel mirino di tutte le big d’Europa. Le cifre che circolano sono da capogiro e ingolosirebbero tutti. L’Inter, che ha la necessità di monetizzare, è chiamata a prendere in considerazione le offerte arrivate per i suoi giocatori più rappresentativi, a patto di non indebolire la squadra. Risulta difficile però non indebolire la squadra se si cede un giocatore come Bastoni.
La realtà è che per il mercato, tranne in pochissimi casi, vige un diktat, quello dell’autofinanziamento. All’inter sono già tre esercizi che hanno recepito la direttiva, e questo ha permesso di avere una società sana in grado di affrontare lo tsunami della crisi riuscendo anche nell’impresa di vincere trofei. Una gestione attenta ha infatti permesso al management nerazzurro di mettere ordine nei conti e di centrare obiettivi prestigiosi.
Bastoni, sebbene non inserito dalla società nei sacrificabili, potrebbe essere l’uomo con più mercato. Anzi, in questi ultimi giorni certamente lo è. Al centrale sono interessate molte delle big inglesi: Tottenham, City, United e Chelsea. Antonio Conte – colui il quale ha lanciato e fatto crescere Bastoni, dandogli l’imprinting del campione – è il suo primo estimatore. Se il leccese dovesse trovare l’accordo per rimanere agli Spurs, si fionderebbe con altra probabilità su un giocatore che conosce. Ideale per la sua difesa a tre.
La crescita esponenziale di Bastoni lo ha lanciato nell’olimpo dei grandi. All’Inter, che hanno deciso di tenere Lautaro, che non prendono in considerazione di cedere Barella e Skriniar, il giocatore con più mercato, attualmente, è propio l’ex atalantino. Se la società vorrà tenerlo, dovrà essere fatto qualche sacrificio in un’altra parte del campo. Da valutare, tra l’altro, il discorso de Vrij, in predicato di lasciare l’Inter. Ma se andasse via Bastoni, i nerazzurri potrebbero privarsi di entrambi? Difficile.
Occhio anche al Chelsea. I blues, che hanno perso a parametro zero Rudiger, accasatosi al Real Madrid, e Christensen, che ha scelto l’altra grande di Spagna, il Barcellona, è alla ricerca di due centrali di difesa. Tuchel stravede per le qualità di Bastoni e lo vorrebbe con sé con un ruolo da protagonista. Le cifre che circolano in rete e sui giornali in questi giorni non sono veritiere; si parla di 60 milioni, ma a queste condizioni l’Inter non si siede nemmeno a trattava. Il valore di Alessandro è di 80 milioni. Milioni che, nel caso l’Inter lo cedesse, verrebbero investiti su Bremer del Torino, il rinforzo richiesto da Inzaghi.
Il Manchester City, che da due anni osserva le evoluzioni del giocatore della nazionale italiana, è un’altra possibile destinazione. A Guardiola piace giocare dal basso, partire con la costruzione fin dalla propria area e uno con i piedi di Bastoni, abile anche con il lancio dalla distanza, difficilmente si trova in circolazione. Sarebbe l’uomo ideale per i progetti di Pep, che insegue la Champions sfuggitagli quest’anno dopo le due partite spettacolo contro il Real di Ancelotti. Le antenne del tecnico catalano sono sintonizzate e pronte a captare qualsiasi segnale per portarlo a Manchester
Infine, anche dall’altra sponda di Manchester mostrano di gradire parecchio le qualità del difensore. Lo United, che ha deciso di affidare la ricostruzione della squadra ad Erik ten Haag, vedrebbe in Bastoni un investimento sensato per le ambizioni di ritorno ai vecchi fasti, riacquistando competitività e la qualificazione alla Champions. Forse i Red Devils in questa corsa partono con leggero svantaggio, ma il gap, per una società abituata a stare in alto, potrebbe essere colmato, se davvero decideranno di andare in questa direzione.
E Bastoni cosa pensa di tutto ciò? Se da un lato l’interesse delle grandi di Premier gli fa piacere – perché vuol dire aver lavorato bene ed essere cresciuto -, dall’altro lo fa riflettere – perché lasciare la squadra del cuore non è semplice. La vita di Alessandro sarebbe sconvolta. Siamo sicuri che se lui potesse scegliere vorrebbe rimanere all’Inter, magari con la fascia da capitano al braccio. Nella scia di gente del calibro di Picchi, Facchetti e Zanetti. Simboli, bandiere, miti eterni. Forse irripetibili nel calcio monetario di oggi. Bastoni, ragazzo sensibile e intelligente, lo sa: al mercato non si comanda. Ma il cuore a volte sa vincere sfide che sembrano perse in partenza.