Marotta non cederà di un millimetro. l’Inter non si svenerà per nessuno, Perisic compreso. I giocatori che non comprenderanno il momento e non sposeranno i progetti, abbracciando con convinzione le strategie del club, saranno liberi di andare. Queste sono le regole, questi sono i paletti. Chiarezza, correttezza e trasparenza.
Ecco perché l’offerta per il rinnovo di Perisic è ferma a 4,5 milioni. 5 massimo con i bonus. Prendere o lasciare. I matrimoni si fanno in due, se il giocatore non è d’accordo potrà accasarsi dove meglio crede. E l’Inter proseguire per la sua strada. Dopo l’ultima partita di campionato ci si siederà al tavolo e si cercherà di chiudere il cerchio. La chiusura potrà essere di permanza, se ci si verrà incontro, di addio, se le posizioni rimarrano rigide.
La cifra di 6/7 milioni annui, richiesta dall’entourage del giocatore, non è contemplata, nello status attuale, dal management nerazzurro. Perisic ha 33 anni, il prossimo febbraio saranno 34. Le sue condizioni sono eccellenti, il suo contributo in stagione è stato eccezionale e decisivo, ma i conti con la carta di identità vanno fatti. Nessuno sconto è possibile.
Su quella fascia, tra l’altro, l’Inter ha un Gosens in rampa di lancio, che per quanto pagato non può fare la riserva. La situazione rischia di diventare imbarazzante. Ecco perché l’eventuale mancato rinnovo del croato toglierebbe l’inter da un bell’impiccio. Certo, i due giocatori sono diversi, ma il senso dell’operazione si è capito.
Osservato speciale anche Fabiano Parisi, autore di una stagione degna di nota a Empoli, pronto a dare il cambio al tedesco in quella zona del campo. Dovesse andare via Perisic, dispiacerebbe un sacco. Se andasse a rinforzare qualche concorrente ancora di più. Ma i programmi vanno rispettati. Si diventa solidi e competitivi così: non cedendo a richieste fuori parametro per debiti di riconoscenza.