Due partite poi calerà il sipario, campionato ai titoli di coda. Lo scudetto resterà a Milano, questa l’unica certezza.
Pioli verso il titolo. A Milano, sponda rossonera si festeggia. Conto alla rovescia per il diciannovesimo scudetto. Fanno bene, dopotutto stanno compiendo un vero miracolo sportivo. Bravo Pioli, pregevole il suo lavoro in questi due anni. Dovesse vincere lo scudetto con questa squadra – la meno forte di quelle in testa tra quelle in testa negli ultimi dieci anni – emulerebbe il Leicester. O Verona 1984/85 e Sampdoria 1990/91 per restare in casa nostra.
Paragone calzante. Non tanto per le differenze tecniche ed economiche tra quel Leicester o questo Milan, quanto per il punto di partenza, vero comune denominatore. Entrambe sono partite senza i favori del pronostico. Stesso discorso per Sampdoria – che aveva una signora squadra – ed Hellas Verona. Nessuna partì da favorita, tutte vinsero. Il Milan è sulla buona strada.
Domenica sarà decisiva. Milan-Atalanta alle 18.00, Cagliari-Inter alle 20:45. Sarà la giornata decisiva del campionato. L’Atalanta, che non attraversa un periodo di forma brillante, è alla ricerca di punti per l’Europa, il Cagliari di punti salvezza. Il Milan, che in casa non batte l’Atalanta dal 2014, ha la chance di chiudere ogni discorso. Il Cagliari, che in casa non batte l’Inter dal marzo 2018, non ha alternative al successo. Così come l’Inter. Dovessero sfatarsi questi altri due tabù, il Milan festeggerebbe il tricolore con una giornata d’anticipo.
Gli scenari. Quello più improbabile è che il Milan perda in casa. La Dea è imprevedibile ma i rossoneri sono solidi e compatti. Mentalmente stanno bene e difficilmente cadranno anche se nel calcio non si può mai dire. Si pensi all’Inter di Bologna. Campionato ai titoli di coda, lo scudetto resterà a Milano. L’unica certezza in un domani che ne è privo.