C’era una volta Rigore

C'era una volta Rigore
C’era una volta Rigore

C’era una volta Rigore, settimanale di calcio e cultura fondato dal giornalista Gianfranco Teotino nel 1999. Questo illuminante periodico cessò improvvisamente le pubblicazioni in una giornata di luglio del 2001. Nonostante sia trascorso più di un ventennio dall’ultimo numero, il giornale riesce ancora – per chi ha la fortuna di rileggerlo con attenzione – a toccare con mano i punti strategici dove il pianeta calcio ha toppato.

Le domande da porci. Il giornalismo sportivo è esente da responsabilità? Abbiamo letto titoloni per ipotesi o operazioni di calciomercato, celebrazioni di campioni o presunti tali. È stato accettato che calciatori ed allenatori si rifugiassero sempre più nei social network creando un allontanamento umano – non virtuale – anche dai tifosi. Fare autocritica è d’obbligo, le responsabilità non sono solo da una sola parte.

La nascita di Rigore. Gianfranco Teotino, giornalista e grande esperto in comunicazione, è alla continua ricerca di progetti stimolanti. Teotino punta alla pubblicazione di un peridico di calcio e cultura, un settimanale di contro informazione che faccia opinione. Rigore viene registrato presso il tribunale di Roma alla fine del 1999. Le motivazioni che conducono alla nascita del periodico vengono riportate sul numero zero del 07 gennaio del 2000. 

Numero zero. Siamo sommersi dall’informazione sul calcio. Non c’è giorno senza partita in Tv, e non c’è dopopartita senza bar sport televisivo, locale o nazionale. La popolarità del football sembra allo zenit. Il rischio di saturazione è concreto. Non tanto per il calcio (che non è mai troppo), ma per come lo raccontiamo. Tonnellate di carta stampata e ore di trasmissioni ci danno una benemerita e insostituibile informazione sullo stato di circo e circensi, trascurandone però alcuni aspetti essenziali. Senza pretendere di gareggiare con più corpose e gloriose pubblicazioni, questo foglio settimanale diretto da Gianfranco Teotino, vuole aprire uno squarcio su ciò che non trova spazio nei media a causa degli enormi interessi economici e politici mossi dalla pedata.

Le notizie inedite. Su Rigore troverete quindi, accanto agli approfondimenti tecnico-tattici e ai ritratti dei protagonisti, anche notizie inedite, comprese quelle che possono dar fastidio a questo o a quel potente. Cercheremo di rendere il fenomeno calcio a tutto tondo, nella sua dimensione sportiva come nei suoi riflessi sociali e culturali. Da appassionati, senza sociologismi né moralismi. È questo lo spirito che accumuna la squadra di Rigore, un gruppo di calciofili di diversa provenienza – giornalisti sportivi e non, allenatori e studiosi, protagonisti degli stadi e scrittori. La nostra squadra è aperta: ogni settimana potranno esserci variazioni nella “formazione” riportata accanto alla testata, che affiancherà il lavoro della redazione.

I temi scottanti. Rigore approfondisce temi complessi ed articolati come Passaportopoli, doping, plusvalenze, la nascita della Gea World, le problematiche sui sorteggi arbitrali come il caso-Borriello in Roma-Juventus. Il settimanale arriverà perfino ad anticipare Calciopoli. Un’indagine a tutto tondo sulle anime nere del calcio italiano.

L’improvvisa chiusura. A tal proposito risulta estremamente interessante l’intervista rilasciata da Gianfranco Teotino per il quotidiano web Agenzia Stampa Italia (qui). Alcune domande nascono spontaneamente: dopo più di vent’anni il calcio è diventato così virtuoso da non aver completamente esaurito gli scandali della portata di quelli scoperti da Rigore, oppure c’è una sorta di lungo sopore che non incentiva a far sapere cosa avviene dietro le quinte? In definitiva, va tutto bene Madama la Marchesa per non sgonfiare definitivamente il pallone? C’era una volta Rigore, un gran bel giornale.

 

 

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