Impossibile essere vincenti e simpatici

Impossibile essere vincenti e simpatici
Impossibile essere vincenti e simpatici

Impossibile essere vincenti e simpatici. Almeno in Italia dove la cultura del sospetto galoppa spedita e dove si perdona tutto tranne che il successo. Le parole di Enzo Ferrari risultano sempre attuali e siamo convinti che dalle parti di Appiano Gentile – o Suning Centre se preferite – lo hanno appreso bene. L’Inter di oggi, che vince e convince, che asfalta in serie Milan e Roma e le sommerge sotto grappoli di gol, risulta antipatica e troppo spesso vittima di critiche ingenerose e poco obiettive.

Teorie pseudo filosofiche. Si sottolinea il lavoro del Milan, eccellente sia ben inteso, ma lo si fa con un’enfasi da libro Cuore. Negare i pregi di questo Milan è utopia. I meriti di Pioli sono evidenti, ha compattato un gruppo spesso falcidiato da infortuni e positività al Covid. Ha rimontato punti all’Inter ed ora si trova in testa. Scriviamo questo con la stessa onestà con la quale si deve sottolineare la fortuna di lavorare con lo stesso gruppo per un periodo prolungato. Ad Inzaghi non è toccata la stessa sorte. Quando è arrivato all’Inter ha dovuto sostituire un mostro sacro come Antonio Conte e fare i conti con le cessioni di Hakimi e Lukaku. Ha cominciato da zero.

Baci e abbracci. Si sottolineano quelli in casa Milan come se si trattasse di un evento da “C’è posta per te” o “Carramba che sorpresa”. Doverosa considerazione: gli abbracci tra compagni di squadra, allenatore e calciatori, dirigenti e staff tecnico ci sono sempre stati. Al Milan come all’Inter o in tutte le altre squadre del globo terraqueo. Si evidenziano quelli del Milan? Va bene, ma si tenga conto che non rappresentano nessuna novità nel mondo pallonaro.

Dichiarazioni fuori luogo. A proposito di Pioli, le recenti dichiarazioni della vigilia di Lazio-Milan hanno fatto rumore. Il tecnico rossonero ha parlato di errori arbitrali che potrebbero compensarsi solo se accadesse qualcosa che ancora non si è verificato. La domanda sorge spontanea: cosa avrà voluto dire il serafico Pioli? Gli arbitri hanno sbagliato contro il Milan ma le responsabilità non sono certo dell’Inter. L’unica colpa dei nerazzurri è quella di aver dilapidato un vantaggio importante con un raccolto misero. Sette punti in sette partite: il Milan ha approfittato di questo andamento lento nerazzurro com’è giusto che faccia una diretta concorrente. Qualora l’Inter dovesse espugnare il Dall’Ara, si riprenderebbe la vetta in modo assolutamente meritato. Altrimenti Pioli potrà continuare la sua cavalcata.

Il passato non mente. Inzaghi ha vinto un campionato da calciatore dopo una settimana costellata da polemiche. Si pensi a Juventus-Parma e all’arbitraggio di De Santis. Se dice che gli errori arbitrali alla fine dei giochi si compensano c’è solo da dargli credito. La cosa stucchevole è ascoltare addetti ai lavori augurare infortuni all’Inter. Altrettanto stomachevole è ascoltare fantomatici paladini della giustizia, cavalieri di chissà quale zodiaco, invocare errori arbitrali sui nerazzurri. A rimetterci è la sana critica costruttiva, l’obiettività di giudizio va in malora. Meglio sarebbe riconoscere l’attuale superiorità dell’Inter e dire: siete antipatici perché vincete. Coerenza, questa sconosciuta. Aveva ragione Enzo Ferrari, impossibile essere vincenti e simpatici.

 

 

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