Attenti al lupo

Attenti al lupo
Attenti al lupo

Il 3-0 nel derby di Coppa Italia lancia l’Inter. Attenti al lupo, Josè Mourinho è in agguato, pronto a sgambettare il suo antico amore. Il derby va archiviato, da oggi testa e gambe proiettate verso il complesso ed articolato turno di campionato.

Quella carezza della sera. Ci fu un tempo in cui l’uomo di Setùbal si prese l’Inter, ne divenne il condottiero, sfidò tutto e tutti e si guadagnò l’immortalità nerazzurra. Il Triplete per la storia, la notte di Madrid per vincere e lasciare. Josè Mourinho si sarebbe fermato sulle rive del Manzanarre, troppo forte il richiamo delle sirenas blancas. Josè colse l’attimo dopo aver salutato i suoi ragazzi con una carezza data in una sera ineguagliabile. Gli uomini, anche se indimenticabili come lo è stato Mourinho, vanno. L’Inter resta. Sempre.

Nemici mai, solo rivali. Amici mai per chi si ama come noi. Parole e musica di Antonello Venditti, cantautore e romanista. Come il Mourinho di oggi, mai nemico ma avversario da rispettare, guida e leader di una Roma non ancora magica ma lontana da quella squadra impaurita e insicura di inizio stagione. L’Hombre portoghese ha studiato i classici, si è informato e sa bene che per conquistare la folla deve essere il primo gladiatore tra i suoi uomini. Un paroliere che scrive e adatta versi a seconda della partita e delle situazioni. Tatticamente ha perso qualcosa rispetto al passato ma sulla dialettica resta sempre lo Special One.

Le frasi di Mou. Dopo il pari meritato conquistato contro il Napoli, il caro e vecchio Josè ha subito lanciato il guanto della sfida: “Ci son squadre che giocano per vincere lo scudetto – ha tuonato Mourinho – ma abbiamo il diritto di giocare per vincere le partite. Oggi mi è sembrato che non avevamo il diritto di vincere questa partita. Il campionato si decide anche se gli arbitri sbagliano a favore delle squadre che giocano per vincere lo scudetto”. Quel diritto che Mourinho vorrebbe che fosse sancito contro l’Inter.

Attenti al lupo. Mourinho è un vecchio lupo che sa come barcamenarsi nelle insidie del mondo pallonaro. Dopo aver criticato Di Bello nel post partita di Napoli, è andato a letto ma la notte non deve aver portato calma e serenità. Nessun cessate la critica ma continue accuse all’arbitraggio attraverso il proprio profilo social con tanto di post con fermo immagine del contatto Zaniolo-Meret. Inzaghi non è Cappuccetto Rosso ed il successo chiaro, netto, insindacabile contro il Milan (qui le pagelle del 3-0 nel derby) lo testimonia. Nonostante abbia le spalle larghe è bene che mantenga alta la guardia. Attenti al lupo, Mourinho è molto più pericoloso di quello dei fratelli Grimm.

 

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