Inter tres bien! Il derby è nerazzurro. Le pagelle

Inter tres bien! Il derby è nerazzurro. Le pagelle
Inter tres bien! Il derby è nerazzurro. Le pagelle

Il tris è servito. Un’Inter autoritaria affossa il Milan e conquista con pieno merito la finale di Coppa Italia. Di Lautaro Martinez – doppietta – e Gosens le reti nerazzurre. Le pagelle:

LA DIFESA

Handanovic 6.5: una sola parata vera, ma determinante alla mezz’ora su Saelemakers. Attento anche su Leao. Freddo.

Skriniar 6.5: minuto 11’, Leao prova ad andarsene ma il centrale nerazzurro gli strappa il pallone con forza e decisione. Dalle sue parti non si passa. Invalicabile. 

De Vrij 6.5: non deve nemmeno impegnarsi più di tanto per neutralizzare le giocate aeree di Giroud. Guardiano

Bastoni 6.5: reattivo su tutte le palle vaganti, si propone con la solita costanza anche in fase di possesso. Esce stremato dai crampi. Attento.

(33’st D’Ambrosio 6: pedina utile sempre e comunque. Jolly).

IL CENTROCAMPO 

Darmian 6.5: eccellente nelle due fasi, bravo a difendere nonostante Theo Hernandez e Leao siano clienti scomodi da fronteggiare. Pungente quando attacca. L’assist per il gol di Lautaro è di una precisione brunelleschiana. Geometra. 

Barella 7: il solito motorino, mille polmoni al servizio dei compagni, propositivo in fase offensiva. Instancabile

Brozovic 7: al di là della solita prestigiosa regìa, Marcelo si è offerto come costante punto di riferimento per smistare e raffinare l’ultimo pallone. Illuminante

Calhanoglu 6: ha voglia di strafare ma finisce spesso nella ragnatela milanista. Manca la giocata illuminante in attacco ma non il solito sacrificio in fase di non possesso. Solido.

(27’st Vidal 6.5: la calma serafica del campione, l’intelligenza con cui gestisce momenti emotivamente complessi è invidiabile. Si inventa il corridoio per il tris di Gosens. Comprende le intenzioni del tedesco con magistrale anticipo. Mago).

Perisic 7.5: giù il cappello di fronte a colui che attraverso lavoro ed abnegazione è diventato un’ala purissima. Ivan è tra le migliori del panorama calcistico mondiale. Mette lo zampino nell’azione del vantaggio nerazzurro. Ferma Kessiè a un centimetro dalla linea di porta ed evita il pari rossonero. La sgroppata alla fine del primo tempo dimostra che è fatto di titanio. Sontuoso. 

(33’st Gosens 7: che giocatore il tedesco. Marmoreo nel respingere gli assalti avversari, rapace nel fiondarsi sul pallone che chiude la partita e manda in finale i nerazzurri. Classe e grinta per Inzaghi. Letale).

L’ATTACCO

Lautaro 8.5: la girata al volo che vale il vantaggio e piega le mani a Maignan è da antologia. L’inserimento tra i due centrali in occasione del raddoppio dimostra perché El Toro sia nel Parnaso degli attaccanti più forti del globo terraqueo. Killer.

(25’st Dzeko 6: si piazza sulla trequarti e cerca di ricamare per i compagni. Pochi palloni per la verità, ma lui c’è sempre. Argonauta).

J. Correa 6.5: imbuca Lautaro alla festa del 2-0 con un assist fantastico. Pregevole il lavoro di congiunzione tra centrocampo e attacco. Non rinuncia a punzecchiare ed innervosire gli avversari. Stratega ispirato. 

(25’st Alexis Sanchez 6: una scheggia imprevedibile, prezioso il suo apporto nel finale. Giocoliere).

Il MISTER

Simone Inzaghi 7.5: cosa abbiamo compreso da queste ultime partite? El Tucu non si tocca, fondamentale il suo apporto, unico per capacità di legare centrocampo ed attacco. Inzaghi ha saputo attenderlo come un saggio padre deve fare con un figlio. Coglie l’attimo giusto per rispolverare Lautaro, tornato Toro letale come ai bei vecchi tempi. Trasmette calma e serenità e la squadra ne beneficia. Ottime le sostituzioni che infondono linfa preziosa. Adesso il gioco è diventato duro, vietato abbassare la guardia. In ballo c’è uno scudetto da difendere e un trittico complesso – Roma, Bologna, Udinese – da affrontare. Saggio.

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