Con una prestazione ordinata ed efficace l’Inter espugna il Picco. Le pagelle:
LA DIFESA
Handanovic 6.5: Viene chiamato all’intervento dopo 5 minuti da un tiro ravvicinato di Gyasi. Se la cava in bello stile e vigila. Non può nulla sul gol di Maggiore.
D’Ambrosio 6.5: quando abbandona l’area di competenza, sforna un assist perfetto per Brozovic. Un cioccolatino che il croato deve solo scartare. Diligente ed ordinato in difesa e questa non è una novità.
Skriniar 7: è il vero ministro della difesa nerazzurra. Che si trovi a destra o al centro, cambia poco. Insuperabile anche quando mette una pezza su Agudelo ad inizio ripresa.
Bastoni 6: non deve dannarsi più di tanto di fronte all’attacco tutto estro e fantasia dello Spezia. C’è sempre e, nonostante la diffida rappresenti una spada di Damocle sulla sua testa, non toglie mai la gamba. Accusa un fastidio al flessore e viene sostituito per non correre rischi).
(36’st De Vrji 6: si riprende il posto in difesa e si rivela prezioso nel finale arrembante dello Spezia. Non che l’Inter soffra particolarmente ma lui funge da eccellente ansiolitico. Aiuta a modulare l’iperemotività).
IL CENTROCAMPO
Dumfries 5.5: un pò troppo sulle sue, non spinge con la solita costanza. Nella ripresa sciupa clamorosamente il raddoppio. Il suo tiro è un touch down stile rugby.
(30’st Darmian 6: propositivo, cerca sempre di farsi notare dai compagni. Prezioso nel supportare D’Ambrosio in fase di non possesso).
Barella 7: fa legna, tanto movimento che aiuta il suo gemello Brozovic, continuamente schermato dalla mediana spezzina, a guadagnare spazio vitale.
Brozovic 7.5: lo Spezia ci ha provato in tutti i modi ma Epic Brozo si è tolto la soddisfazione di siglare la prima rete in stagione proprio contro gli Aquilotti. Un gol pregevole, una sassata che scaccia via i ragni che dimoravano nel sette della porta di Provedel.
Cahlanoglu 6: sforna il primo tiro dopo quasi venti minuti, prova a fare la differenza proponendosi ai compagni. Non sempre ci riesce ma è costantemente presente con un movimento sempre fluido. Prestazione di sostanza.
(30’st Vidal 6: quando c’è da abbassare i ritmi il cileno è maestro. Inzaghi lo inserisce per addormentare la partita e lui fa il suo con esperienza).
Perisic 7: di fronte a sé trova Amian, scomodo cliente, ma alla distanza prende il sopravvento con l’esperienza che lo contraddistingue. È maturato al punto tale da diventare uno degli esterni più forti del panorama calcistico internazionale come dimostra l’assist per lo 0-2 di Lautaro Martinez.
L’ATTACCO
Dzeko 6: tanto movimento senza palla, smista numerosi palloni come solo un raffinato trequartista offensivo sa fare. Lavoro pregevole e dispendioso che non sempre lo rende lucido sotto porta.
(14’st Lautaro Martinez 7: El Toro ci prova due volte, la prima con stop e tiro di sinistro, la seconda con tiro a volo di destro. Gli riesce di segnare al terzo tentativo con un destro di mezzo esterno, giocata da centravanti purosangue. Si mette in testa di far entrare nel tabellino anche El Ninõ Maravilla e ci riesce con un assist delizioso).
J.Correa 6: lega attacco e centrocampo, abbassandosi e muovendosi tantissimo. Ha sui piedi la palla del raddoppio ma non coglie l’attimo.
(14’st A. Sanchez 7: la sua nota classe tornerà utile. Il terzo gol è fondamentale per allontanare i cattivi pensieri che si erano annidati sull’Inter dopo il gol di Maggiore).
IL MISTER
Simone Inzaghi 7: contro uno Spezia arcigno ottiene il terzo successo consecutivo di questo 2022. Schiera la formazione migliore perché non si fida – e fa bene – del 4-2-3-1 di Thiago Motta. Legge bene la partita e quando vede che il tandem Correa-Dzeko non ne ha più, inserisce El Toro ed El Ninõ che ripagano la fiducia con un gol a testa.