C’eravamo tanto amati? Neanche per sogno. Sanchez Inter, la verità è nota e priva di machiavelliche trame. El Ninõ Maravilla non ha giocato neanche un minuto contro Juventus ed Hellas Verona per motivi tattici. Nessuna frattura con Inzaghi: il mister considera il cileno fondamentale per questo finale di stagione.
I motivi dell’esclusione. Sono da ricercare in questioni puramente tattiche. Contro la Juventus, i nerazzurri doveva controllare il risultato e gestire la partita, cosa che hanno fatto con una ripresa meno sofferta e complessa del primo tempo. Inzaghi ha gettato nella mischia Correa al posto di Lautaro – facendogli disputare una buona mezz’ora – soprattutto per riportare El Tucu ad una condizione fisica ottimale. Contro l’Hellas Verona spazio ancora a Correa, attaccante che, numeri alla mano, è quello che lega maggiormente con Dzeko. Con loro in campo sono arrivate 4 vittorie.
Quale futuro. Molto probabilmente Sanchez si accomoderà in panchina anche a La Spezia. Inzaghi è propenso a concedergli una maglia da titolare nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Milan. Una gara da dentro o fuori, di quelle che esaltano le doti del leone cileno, pronto a ruggire ancora una volta per i colori nerazzurri. A fine campionato ci sarà il divorzio. Non all’italiana, di quelli che videro l’intramontabile Mastroianni rendere celebre il barone Fefè Cefalù nel film di Pietro Germi, ma senza alcun rancore. Sanchez vuole giocare con maggiore continuità, Valencia e River Plate osservano interessate. Sanchez Inter, la verità è questa. Nessun intrigo, nessun rancore. Scelte, pure e semplici.