Conti bilanci e Marotta

Voci, voci, ancora voci. Conti, bilanci e Marotta, impazza il calciomercato. Secondo qualcuno, sognatore o visionario, Beppe Marotta, da sempre attento ai bilanci e raffinato conoscitore di calcio, dovrebbe investire 36 milioni per Bremer e 65 per il tandem Scamacca-Frattesi. Un’eresia pari a quelle che costarono il rogo a Remigio da Varagine e Salvatore il gobbo. Per buona sorte dell’Inter, Marotta non è eretico Dolciniano.

È un eccellente amministratore delegato che tiene ai bilanci in regola così come tiene alle sorti dell’Inter. Sempre secondo sognatori e visionari di cui sopra, l’Inter dovrebbe spendere 101 milioni per tre calciatori importanti, magari da ricavare attraverso le cessioni di De Vrji e Lautaro, due top player. Se questa non è eresia, poco ci manca. Quali sarebbero le ragioni per compiere un’operazione del genere? Non ce ne sono, se non quelle di indebolirsi e l’Inter non ha alcuna intenzione di farlo.

Qualcuno dimentica i paletti del nuovo sistema finanziario. Per fortuna non l’ha fatto Marotta. Morale della favola: per vedere Bremer, Frattesi e Scamacca in nerazzurro occorre che Torino e Sassuolo riducano le pretese. Altrimenti i radar nerazzurri verranno puntati altrove. Magari su Ginter, Veretout e Dybala.

Il centrale tedesco può essere acquistato a zero. Stessa cosa dicasi per Dybala a cui l’Inter proporrebbe un contratto biennale con opzione per il terzo anno. Veretout costa 15 milioni. Tre operazioni da condurre in porto attraverso la cessione di De Vrji in Premier League – preso a zero, è plusvalenza – e le rescissioni dei vincoli con Vidal e Sanchez. Se la matematica non è un’opinione, i conti non possono che tornare. Conti, bilanci e Marotta, figura fondamentale e determinante in un calcio come quello attuale.

 

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