Inter, cercasi gol delle punte

Inter, cercasi gol delle punte
Inter, cercasi gol delle punte

Dzeko, Lautaro, Correa e Sanchez. Sulla carta un quartetto niente male, degno di quello tanto caro ad Alexandre Dumas. Se poi ci aggiungiamo Caicedo, che potrebbe tranquillamente fungere dal Planchet di turno, i motivi per rasserenarsi ci sarebbero tutti. Questo sulla carta. In campo gli attaccanti nerazzurri hanno dimostrato di avere le polveri bagnate. Inter, cercasi gol delle punte.

Dzeko e Lautaro. La loro affinità stenta a decollare. Le difficoltà emergono nell’occupazione degli spazi. Qualche volta si pestano i piedi, in altre circostanze marinano l’area di rigore. L’approccio del Toro alle ultime partite si è rivelato non all’altezza del suo palmares. A Torino ha rimediato un giallo dopo appena un minuto di gioco, ammonizione pesante che avrebbe potuto e dovuto risparmiarsi e che lo costringerà a guardare Inter-Hellas Verona dalla tribuna del Meazza. Non esaltante neanche la media realizzativa. Molte delle reti del Toro sono state realizzate nel duplice confronto con la Salernitana, dunque mal distribuite. Dzeko ha bisogno di maggiore supporto, di occupare con più costanza l’area di rigore. Non può essere lui – come visto contro la Juventus – a crossare dalla fascia. Lui è la torre, deve albergare in area di rigore e sfruttare i cross degli esterni.

Correa. El Tucu ha rappresentato, almeno fino a questo momento, la pedina deludente del mercato nerazzurro. Doveva essere la ciliegina sulla torta ma i tanti infortuni rimediati lo hanno costretto lungamente ai box. Molto probabilmente sarà lui a sostituire Lautaro contro il Verona. Inzaghi ha bisogno delle sue accelerazioni, delle sue giocate fantasiose e dei suoi gol. Solo 4 le reti realizzate, una doppietta al Verona ed una all’Udinese. I tempi per diventare decisivo sono maturi. Se non ora, quando?

Sanchez. La stagione del Nino Maravillã è positiva. La media realizzativa per minuti giocati dice questo. Alcune reti, come quella in extremis al Torino, potrebbero risultare determinanti nella rincorsa al tricolore. Il cileno scalpita, lui stesso si sente un leone in gabbia pronto a ruggire. Inzaghi studia attentamente le sue caratteristiche che ben si sposano con quelle di Dzeko. Sanchez è bravo a creare superiorità, a trovare la giocata illuminante e ad occupare spazio in area. È completo anche se non ha più l’esplosività di qualche anno fa.

Verona pericoloso. Tudor ha ereditato l’eccellente lavoro di Juric ma non si è cullato sugli allori. Ha continuato a lavorare per rifinire i dettagli e ci è riuscito. Il 3-4-2-1 visto contro il Genoa, con Caprari e Bessa alle spalle del Cholito Simeone, non può far dormire sonni tranquilli. Il trio difensivo composto da Cecchini, Gunter e Casale è difficile da superare. Fisicamente concede poco e previene le giocate veloci con una sapiente lettura delle situazioni di gioco. Faraoni e Lazovic galoppano e i centrocampisti si inseriscono in zona gol. Un buon banco di prova per un’Inter ancora convalescente nonostante il sacco di Torino. Servirà una prova autorevole e concreta. Le poche occasioni che ci saranno dovranno essere sfruttate a dovere. I moschettieri d’attacco sono avvisati. Inter, cercasi gol delle punte.

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