Tre punti fondamentali. Decide un calcio di rigore trasformato da Calhanoglu. Inter corsara a Torino, le pagelle
PROMOSSI
Handanovic 6.5: il primo intervento equivale ad un’uscita un pó imprecisa con i pugni. Il pallone fortunatamente scheggia la traversa. Nella ripresa sfiora la conclusione di Zakaria quel tanto che basta per far impattare il pallone contro il palo.
D’Ambrosio 6.5: chiamato a rimpiazzare De Vrji in un impegno piuttosto complesso, fa il suo con volontà e sacrificio.
Skriniar 7: l’assenza di De Vrji lo conduce al centro della difesa. Prova importante la sua, Vlahovic e Morata, a turno, vengono annullati.
Dumfries 6.5: inizialmente timido, sale in cattedra alla distanza procurandosi il calcio di rigore trasformato da Calhanoglu al secondo tentativo.
Darmian 6.5: a differenza di Dumfries si fa apprezzare maggiormente per una maggiore precisione in fase di non possesso. Non disdegna razionali progressioni in avanti. Da una di queste offre a Correa un pallone d’oro. L’argentino non scarta il regalo.
Brozovic 7: al rientro dopo due gare e si vede. A giovarne non solo il centrocampo ma l’Intera manovra in entrambe le fasi.
Gagliardini 6: entra in un momento delicato ed ha il difficile compito di reggere il centrocampo dagli attacchi bianconeri. Ci riesce con mestiere.
Calhanoglu 6.5: le sue giocate rinascimentali non sempre illuminano la scena. Brozovic lo redarguisce ma non lo desta dal torpore. Sbaglia il primo rigore facendosi ipnotizzare da Szczesny. Irrati fa ripetere e il turco indovina l’angolo. In queste occasioni le gambe tremano ma Calha ha le spalle larghe e un giocatore come lui lo riconosci dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.
Vidal 6: entra e si mangia un gol. Ci può stare, quello che conta è il piglio con cui si posiziona a centrocampo e fa a sportellate con i mediani bianconeri.
Correa 6.5: ha sui piedi la palla del raddoppio ma calcia incredibilmente alto. Ha voglia, determinato a riscattare una stagione fin qui opaca. Serve razionalità e non impulsività. Tornerà utile, ne siamo certi.
RIMANDATI
Bastoni 5.5: qualche incertezza in una fase di non possesso non sempre lineare.
Barella 5.5: nel primo tempo perde parecchi duelli con Rabiot. Lontano dall’esplosività palesata ad inizio stagione quando sembrava bionico. Volitivo ma impreciso. Corre tanto ma spesso a vuoto. Nella ripresa migliora. Il voto è una media tra un primo tempo deludente ed un secondo di discreto livello.
Perisic 5.5: primo tempo in balìa di Cuadrado quando si limita alla mera fase difensiva. Nella ripresa prova ad alzare i giri ma non riesce ad essere incisivo come in altre circostanze.
BOCCIATI
Dzeko 5: gioca da trequartista, talvolta si allarga crossando al centro per i compagni. Peccato che al centro dovrebbe esserci lui.
Lautaro 5: dopo un minuto si becca un giallo per un fallo inutile su Locatelli. Era diffidato, poteva francamente risparmiarselo. Poco lucido, mai pericoloso.
NON GIUDICABILI
Gosens: pochi minuti al posto di Dzeko.
IL MISTER
Simone Inzaghi 7:è la bestia nera della Juventus sin dai tempi della Lazio. Lo conferma anche in nerazzurro. L’Inter soffre nel primo tempo, piazza il colpo dello scorpione e controlla nella ripresa. Ottima gestione di gara. Tre punti fondamentali per riprendere il discorso scudetto. Servirà confermarsi contro l’Hellas Verona.