Voci, sono solo voci. Di quelle che però fanno riflettere. Antonio Conte, da qualche giorno, viene accostato con insistenza alla panchina nerazzurra, in caso Inzaghi fallisse gli obiettivi minimi stagionali. L’allenatore salentino ha un contratto con il Tottenham che scade nel 2023. Ma i matrimoni, è risaputo, si possono scogliere in qualsiasi momento.
Certo, pare difficile che un professionista andato via appena 10 mesi fa possa ritornare in un ambiente che lo ha visto sì protagonista vincente, ma anche fare un passo indietro quando gli è stata smantellata la squadra. Quali sarebbero le garanzie che la società, che ieri non aveva, potrebbe mettere in campo oggi? Cosa è cambiato economicamente rispetto alla scorsa stagione?
Di sicuro all’Inter, che sta abbattendo i costi a ogni latitudine, non possono permettersi uno stipendio faraonico da 12 milioni di euro l’anno. Ma poi: che campagna acquisti potrebbero garantire alle esose richieste del leccese? Per uno come lui bisogna pianificare un mercato da 150 milioni di euro. In viale della Liberazione questo lo sanno bene. Per questo, quelle lette oggi su mezza stampa italica ed estera sono solo delle speculazioni giornalistiche.
Conte, c’è anche il PSG
In tutto ciò, però, sempre che Conte non giunga a un accordo con i francesi del PSG – arcistufi di Pochettino (A proposito, non avrebbero fatto meglio a tenersi Tuchel?) -, anche loro sulle sue tracce, la destinazione Inter è un’opzione che lo stuzzica. I rapporti sono rimasti ottimi con tutti, la stima è reciproca. Per questo ritornare a lavorare insieme, da questo punto di vista, non sarebbe un problema. Anzi, la soluzione Inter è l’unica pista percorribile in Italia. Come detto, restano solo due problemi: ingaggio e mercato. Problemi è riduttivo, diciamo due Everest difficilmente scalabili.
Poi può accadere di tutto. Non sappiamo se gli eventi di domani potranno sparigliare talmente tanto le carte da permettere all’Inter di trovarsi nella situazione di poter ingaggiare Conte. Al di là della tiritera sulla minestra riscaldata che non è mai buona, l’altra questione che bisogna valutare attentamente sarà l’operato di Inzaghi a bocce ferme. Qui si sta parlando in via ipotetica, è bene chiarirlo. Ogni interista si augura che Simone sia ancora al timone la prossima stagione. Questo, sulla scia luminosa di una stella, significherebbe aver impreziosito la bacheca.