Intervenuto nel celebre Sky calcio club, programma di approfondimento curato e condotto da Fabio Caressa sui canali Sky, Beppe Bergomi, bandiera dell’Inter ed attuale opinionista, ha analizzato, con la solita competenza e razionalità che lo contraddistinguono, gli attuali problemi che affliggono i nerazzurri. “Fossi un dirigente nerazzurro farei questo ragionamento. Se ad agosto mi avessero detto che l’Inter, ad otto giornate dal termine del campionato, si fosse trovata potenzialmente a tre punti di distanza dalla capolista non ci avrei creduto”.
Gli adii estivi. Come dar torto allo Zio? Impossibile. L’ex bandiera nerazzurra argomenta in maniera dettagliata la crisi dei nerazzurri. “So di essere in minoranza ma l’Inter ha perso Conte, Lukaku, Hakimi ed Eriksen. Questi addii spostano tanto”.
La rincorsa nerazzurra. “C’è stato un momento in cui l’Inter era ingiocabile, per rincorrere da – 7 a + 4 hanno speso tanto ed oggi non hanno più quella leggerezza di prima. Quando è mancato Brozovic, la squadra è andata in difficoltà”.
Ieri un gigante, oggi un cigno. “L’Inter è costruita in maniera diversa dal Milan, che primeggia nel dribbling. Deve sempre arrivare attraverso il gioco e nel calcio di oggi non sempre te lo puoi permettere. Bisogna prendere calciatori che hanno gamba, gli unici sono i due esterni”. Appare chiaro anche il riferimento alle differenze dei 3-5-2, uguali sulla lavagna ma completamente diversi in campo. C’era una volta Lukaku, oggi c’è Dzeko. Nello scorso campionato l’Inter dava la sensazione di poter vincere sempre, anche quando non era in giornata di grazia. Merito di Lukaku e dello strapotere fisico di cui dispone il gigante belga. Con il cigno bosniaco in campo le sensazioni sono diverse. Per vincere l’Inter deve girare alla perfezione, sfornare la prestazione perfetta altrimenti entra in difficoltà.
Leggerezza smarrita. Non più tardi di una settimana fa, Bergomi aveva indicato la via d’uscita dal tunnel in cui si è cacciata l’Inter. In una intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport era emerso il nome del papabile uomo in più in questo finale di stagione. “L’Inter è all’ultimo posto come dribbling tentati. Dzeko e Lautaro non saltano l’uomo, Perisic va di forza, Dumfries anche, Barella strappa. L’unico diverso è Correa. Inzaghi lo ha avuto a disposizione per poco tempo. Se El Tucu non avrà altri infortuni, sono certo che Inzaghi punterà su di lui in questo finale di stagione”. Bergomi ha tracciato la via, a Inzaghi il compito di dribblare la crisi. Inter ascolta lo Zio.