Lo chiamano mercato di riparazione perché serve, in buona sostanza, a migliorare la rosa delle squadre. Gennaio il mese in cui le squadre si rifanno il look. L’Inter ha acquistato Caicedo e Gosens. Il primo avrebbe dovuto essere, almeno nelle intenzioni di Inzaghi, l’arma in più in attacco, l’uomo da lanciare nei minuti finali per tentare l’assalto alle difese ermeticamente chiuse. Si è rivelato, fino a questo momento, un flop. Pochi minuti contro la Fiorentina e un infortunio muscolare che ne ha condizionato il rendimento. Gosens è un acquisto di prospettiva e l’Inter si è assicurato l’esterno tedesco dopo aver, con larghissimo anticipo, sbaragliato la concorrenza. Dopo il consueto periodo di gavetta, naturale e fisiologico, Gosens ha messo la freccia ed ha la Juve nel mirino.
Gosens scalpita. L’infortunio rimediato all’Atalanta nelle prime fasi del campionato è ormai alle spalle. Il minutaggio è ancora minimo, Inzaghi dovrebbe, viste anche le difficoltà con cui gira la squadra, concedergli qualche minuto in più. Fino a questo momento solo scampoli dalla panchina per uno dei migliori esterni mancini in circolazione. Non semplice superare Perisic nelle gerarchie ma la sensazione è che Gosens sia entrato in punta di piedi nei meccanismi nerazzurri pronto a conquistare una maglia da titolare.
La Juventus nel mirino. Inzaghi potrà averlo pienamente a disposizione in queste due settimane che precedono il derby d’Italia. Gosens non ha impegni con la propria Nazionale e si candida di diritto a partire dal primo minuto. Difficilmente Inzaghi cambierà modulo, non lo ha fatto alla Lazio quando le cose non andavano bene, non lo farà all’Inter. Con Bastoni, Gosens e Perisic in campo si potrebbe pensare ad un 3-4-3. Un modulo sicuramente più offensivo e meno prevedibile dell’ormai noto 3-5-2.
Il 3-4-3 perché no? Con Skriniar, De Vrji e Bastoni difesa, Dumfries, Brozovic, Barella e Gosens a metà campo ed un tridente composto da Sanchez, Dzeko – o Lautaro – e Perisic il 3-4-3 prenderebbe forma. Ci sarebbe equilibrio nelle due fasi. In quella di non possesso sia Dumfries che Gosens retrocederebbero in difesa e il modulo camaleonticamente muterebbe in un più abbottonato 5-3-2. Gli ingredienti per dare gusto alla torta ci sono tutti, ad Inzaghi il compito di rendere l’Inter meno prevedibile in questo finale di stagione. Una certezza c’è già: Gosens ha messo la freccia.